La lingua per lo studio delle discipline

L’IPRASE – di Trento, in collaborazione con la Direzione generale degli Ordinamenti Scolastici, ha organizzato, nell’ambito delle misure di accompagnamento alle Indicazioni ha organizzato un Seminario Nazionale dal titolo “L’italiano – e le altre  - al tempo del plurilinguismo”.



Il seminario si è svolto a Rovereto nei giorni 21 e 22 maggio 2015 ed ha rappresentato un’occasione di riflessione, condivisione e confronto di esperienze sulle Indicazioni 2012, con particolare riguardo alla funzione dell’Italiano come lingua materna, di studio e di esercizio della cittadinanza, anche in relazione all’apprendimento e allo studio delle altre lingue, minoritarie, straniere o native degli studenti immigrati.

C'è stato l'invito a segnalare esperienze didattiche e buone pratiche particolarmente significative che costituissero testimonianza privilegiata delle attività svolte dalle scuole.

Nel programma erano previsti relazioni e workshop. I docenti potevano iscriversi ai workshop di loro interesse.

Ho partecipato al seminario, presentando un'esperienza nel workshop 3, relativamente alla tematica "Studiare le discipline in italiano: leggere, comprendere, scrivere testi espositivi e argomentativi" con l'esperienza "Impostare un metodo di studio".

L'esperienza vuole raccontare come, sin dalla prima classe di scuola primaria, sia possibile porre le basi per impostare un metodo di stuio per le discipline, a partire dalla comprensione/composizione di semplicissimi testi: l'idea di base è che l'alunno debba imparare a studiare non per contenuti, ma per concetti e relazioni di concetti. Si tratta, quindi di abituare a individuare/comprendere alcuni blocchi concettuali e a legarli tra loro con relazioni di natura temporale, descrittiva, argomentativa.
Tale competenza diventerà essenziale per studiare negli anni successivi le diverse discipline.

Giustificazione teorica del percorso:





L'esperienza in prima classe:



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